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Sabato 12 ottobre c’è stata la serata finale e la premiazione della ventesima edizione del Festival nazionale del doppiaggio Voci nell’ombra: 3Cycle c’era e ha vinto anche due prestigiosi premi. Ce lo facciamo raccontare da Marco Guadagno.

«È stata una serata meravigliosa, ero emozionato, e ringrazio il festival Voci nell’ombra e tutta la giuria per questi premi davvero importanti.

Il Premio speciale al doppiaggio è andato a tutto il cast di The Wife e quindi a: Gabriele Lavia, Ludovica Modugno (nominata anche come miglior attrice protagonista), Valentina Favazza (nominata anche come miglior attrice non protagonista), Emanuele Ruzza, Stefano Sperduti, Christian Iansante, con me alla direzione del doppiaggio. Come prima cosa ringrazio la Videa nelle persone di Giovanna Longo e Marco Vannini e Antonio Adinolfi che hanno ritenuto che io fossi adatto a dirigere il doppiaggio di questo film, un film che ho amato molto perché è un film “di recitazione”, che segue molto gli attori scrutandoli nel profondo. Quindi era una scommessa restituire questo mondo emotivo (cosa che il regista ha fatto splendidamente) senza essere invasivi. The Wife mi ha dato tanto gioia, anche perché mi ha permesso di lavorare con due grandi attori che vengono dal teatro come Gabriele e Ludovica: stare con loro on stage è stato anche un bellissimo lavoro attoriale, non solo di doppiaggio. E quindi è stato bello dirigerli ma anche farsi regalare il loro talento, la loro abnegazione: Gabriele ogni mattina arrivava in sala prima di me, è stato infaticabile. Ludovica è stata la persona con cui feci per la prima volta teatro nel 1980/81, c’è una collaborazione decennale. Ma devo dire che tutti gli attori hanno amato questo film.

Bohemian Rapsody (che ha già fatto incetta di premi) ha vinto il premio Anello d’oro 2019 per la categoria Miglior doppiaggio generale. Per me è stato bellissimo vedere riconosciuto il lavoro su questo che è uno dei film che più anelavo fare perché Freddy è la più grande voce rock di sempre (leggi anche). Grazie alla Fox e quindi a Rosetta Fortezza, per questa bella prova. Perché avevamo pochissimo tempo, il film doveva uscire, c’era bisogno di fare delle anteprime. Ma era un prodotto molto delicato, aveva degli equilibri particolari, era stata scelta una voce giovane per doppiare Freddy, quindi senza grande esperienza, e abbiamo doppiato praticamente il film due volte fino a che non è venuto un risultato che fosse soddisfacente: restituire in italiano qualcosa che poi corrispondesse sì alla recitazione, ma anche alla musica dei Queen, che è una parte importantissima del film. E quindi rendere – seguendo la versione originale – anche tutte le emozioni che ho vissuto ascoltando la loro musica da ragazzo. È stata una lavorazione piuttosto impegnativa e a un certo punto mi sono impuntato perché nonostante la distribuzione avesse fretta non volevo chiudere il doppiaggio finché non fosse venuto esattamente come doveva. Ho chiesto più giorni e me li hanno accordati. E abbiamo avuto ragione!»