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Mirko Cannella presta la voce a Cal, uno dei due fratelli protagonisti del film Netflix tratto dal racconto scritto a quattro mani da Stephen King con il figlio Joe Hill Nell’erba alta (online dal 4 ottobre, nell’edizione italiana curata da 3Cycle). È proprio lui a parlarcene.

«È un film intrigante, anche se mentre lo doppiavamo non capivo bene cosa stesse succedendo perché essendo un horror molte cose non sono chiare. L’ambientazione è abbastanza particolare e anche l’impianto del film è originale: alcune scene vengono ripetute, ogni volta si aggiunge un tassello o cambia qualche dettaglio. È stato anche piuttosto faticoso da doppiare, perché ci sono diverse scene urlate, dal momento che i due fratelli (con Cal c’è anche Becky) si sono persi nell’erba alta e per ritrovarsi gridano spesso, insomma è piuttosto angosciante.

Lancel Lannister – Il Trono di Spade

Sicuramente un’esperienza molto diversa rispetto ad altre che ho fatto, per esempio doppiando Lancel Lannister del Trono di spade. Un personaggio minore nella serie, ma che sul web è diventato famoso, diventando un meme per una frase che pronuncia “Vostra maestà non c’è più vino”: quando vado a bere con i miei amici mi chiedono sempre di ripeterla! Ne hanno fatto dei montaggi e su Dubsmash (app che usa i vocali del personaggi da mettere sulla propria faccia) era molto utilizzata, sentivo la mia voce sul volto di tantissime persone diverse.

A parte questa app però, devo dire che nell’ultimo periodo sui social va molto il doppiaggio: su Instagram molti mi chiedono di inviargli messaggi vocali con l’intonazione di vari personaggi che ho doppiato, ho raggiunto in poco tempo 25.000 follower (da 1.200). Mi chiedono prevalentemente messaggi con la voce di Rio de La casa di Carta, Billy di Stranger Things e poi Jughead di Riverdale, Mikhailo “Mickey” di Shameless e Lancel del Trono di Spade da condividere nelle storie.

Va di moda, anche a molti miei colleghi – soprattutto ai più giovani – viene chiesto spesso. Negli ultimi mesi la mia vita è doppiaggio, fidanzata e vocali! A parte gli scherzi, essere apprezzati per il proprio lavoro devo dire è molto gratificante, anche perché io vivo di doppiaggio (e di teatro, con la mia compagnia I pezzi di nerd, scriviamo spettacoli e giriamo l’Italia).»