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Osvaldo De Santis, 33 anni in 20th Century Fox e una significativa esperienza a Sky, è un amico di vecchia data di 3Cycle e del ceo Marco Guadagno, oltre che un osservatore privilegiato su tutto quello che riguarda il mondo del cinema, della tv e della produzione in generale. Il suo sguardo lucido ci aiuta a far luce sul nostro lavoro, tra aneddoti divertenti e analisi sul futuro dell’entertainment. «Iniziamo col dire che il doppiaggio è un elemento essenziale della produzione per cinema e tv. A volte forse sottovalutato, perché basta poco per distruggere un film, ma d’altra parte è pur vero che invece il doppiaggio certi film li aiuta. A tal proposito, la mia esperienza con Marco Guadagno – inizialmente legata soprattutto al mondo dell’animazione, e poi estesa anche ad altre aree – ha avuto una genesi particolare. “Beverly Hills 90210”: il nostro rapporto è iniziato da lì, senza che Marco sapesse. Lui non ne aveva idea ma io già lo sentivo da tempo. Poi l’ho incidentalmente incontrato e così l’ho assimilato a un personaggio che mi piaceva (Brandon Walsh). Marco ha una timbrica di voce abbastanza peculiare, ma sa modularla ed estraniarla da una caratterizzazione troppo stretta: una cosa che riescono a fare solo i grandi doppiatori. E questo perché è estremamente capace e duttile, ed è uno dei pochi che è in grado di fare bene ogni genere, sia come doppiatore che come direttore. Per esempio nel caso de “L’era glaciale 2”. Quella fu la perfetta fusione di esigenze di marketing e grande capacità di direzione del doppiaggio. Come 20th Century Fox volli per uno dei personaggi del film Lee Ryan, ai tempi cantante dei Blue: una strategia di marketing che puntava alle orde di ragazzine pazze di lui. Fu una specie di mission impossibile: per prima cosa convincerlo a farlo. Ryan si opponeva perché non parlava una parola di italiano, ma io gli dissi “Non ti preoccupare, poi vediamo..” C’è stato bisogno di tutta la bravura di Marco Guadagno per riuscire a farlo doppiare in un italiano che è poi diventato una caratterizzazione del personaggio. Fu un’operazione di successo, al punto che quando facemmo l’anteprima del film a Roma, fuori del cinema c’era una folla mai vista. Bisogna pensare che allora L’era glaciale era un film di animazione qualsiasi, non era ancora il fenomeno che diventò in seguito. Ebbene, tutte quelle adolescenti erano lì per Ryan!» 

A De Santis abbiamo chiesto anche dove sta andando secondo lui il mercato dell’entertainment, dal momento che Disney ha da poco acquisito 21st Century Fox«Un’operazione positiva, anche perché è stata acquistata tutta la holding, e perciò non solo la parte cinema, ma anche la televisione e Sky. Disney lo ha fatto per estendere la sua area di influenza a un tipo di cinema a lei non più vicinissimo, ma anche per la necessità di difendersi dai vari Netflix e altre piattaforme, per diventare insomma un concorrente vero e reale in questo mercato. Dopo 33 anni di 20th Century Fox, forse l’unica critica che posso muovere al gruppo è quella di aver sempre sottovalutato la necessità di fare sinergie, anche nei casi in cui se ne sarebbero potute creare di proficue. Sinergie in cui invece Disney è potentissima, perché ha sempre lavorato a questo modo. La vedo positivamente anche per lo sviluppo della produzione locale italiana, che come dimostrato è la strategia vincente per riuscire ad entrare nel mercato nazionale. La speranza a questo punto è che la politica abbandoni la pratica dei finanziamenti a pioggia sul cinema, che non producono risultati, ma soltanto perdite. Perché deve essere il mercato a guidare gli investimenti e non la politica: solo così anche il prodotto se ne avvantaggia.»