Noi italiani abbiamo sempre amato parlare di cibo, e non solo a tavola. Anche per questo in 3Cycle siamo stati particolarmente orgogliosi di occuparci – scrivendo i dialoghi e dirigendo l’edizione completa – di Chef’s table, serie Netflix di documentari che narrano vita e lavoro dei più grandi chef del mondo, da Ana Ros a Michel Troisgros.
E proprio alla voce di Troisgros – nonché direttore del doppiaggio dei vari episodi – Valerio Sacco, abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di più sulla serie.
«Quello del documentario è un genere che mi è sempre piaciuto, fin da bambino. Ed è anche il genere che negli anni si è più evoluto, meticciandosi con altri e diventando via via docureality, docufiction, factual..Ognuno di questi nuovi prodotti ha una chiave di lettura diversa, la narrazione classica non è più di moda. Bisogna piuttosto cercare un “dialogo” con il pubblico, trovare un grimaldello per fare breccia: che sia l’ironia o la severità, oppure ancora l’ansia come nei doc catastrofici. Seguendo poi le impostazioni generali del filmato, perché comunque stiamo doppiando un prodotto. Per quanto riguarda i doc in oversound, la richiesta dei produttori oggi è quella di essere più aderenti e credibili possibile. Viene chiesto sempre più spesso quello che in gergo si chiama “simil-sinc” ma che in realtà è un sinc vero e proprio, molto più difficile perché non c’è un adattamento e perché le frasi non sono il frutto del lavoro di un autore, ma bisogna rendere in modo credibile le piccole variazioni del parlato normale risultando spontanei. Chef’s table ricade in questo genere. È una serie affascinante, costruita molto bene, con scelte musicali e sound design mai banali: è quasi un’esperienza mistica vederne una puntata! E noi proviamo ad aderire il più possibile a questa impostazione. A volte la recitazione può sembrare dimessa, ma cerca di seguire quelle che sono le caratteristiche serafiche della maggior parte di questi chef, che pur lavorando con grande energia riescono sempre a trasmettere amore e passione senza mai andare sopra le righe. Insomma, quello che che si fa attraverso gli episodi di Chef’s table è un viaggio estremamente affascinante!»