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Il 20 dicembre 2018 una notizia ha sollevato un polverone nel mondo delle serie tv: il magazine Deadline ha annunciato che è in preparazione il reboot della serie culto Beverly Hills 90210. Pare che addirittura autori e attori siano già all’opera, tanto che un fotografo della TMZ li ha paparazzati tra una riunione e l’altra. (Update da TvLine).

Per noi il 2019 era iniziato già benissimo, con la notizia del ritorno di Gossip Girl, che Netflix ripropone online dal 1 gennaio 2019. Marco Guadagno ne aveva diretto l’edizione italiana, prodotta dallo stesso network che mandò in onda Beverly Hills 90210 (The CW). E quindi adesso aspettiamo con trepidazione notizie più succose su questa magnifica novità. Nel frattempo ci siamo fatti raccontare da Marco Guadagno com’è stata la sua prima volta.

Marco Guadagno

«Beverly Hills 90210 risale al 1990. Michele Franceschelli, l’allora direttore di rete Mediaset, mi diede la serie dicendomi che era una serie per giovani alla quale teneva molto. Io ero sicuro che sarebbe stata un successo perché parlava di gente ricca che aveva gli stessi problemi delle persone comuni. E poi loro erano tutti belli, bellissimi, le musiche erano forti, le case sontuose. E insomma, non mi sbagliavo!

Comunque, quando Michele mi chiese di fare i provini per i protagonisti, come direttore di doppiaggio mi sono dedicato immediatamente al lavoro. Li mandai su a Milano per farli ascoltare e lui rimase stupito dal fatto che io non avessi fatto alcun provino come doppiatore. Mi disse: “No ma dai, tu sei famoso, siamo tutti cresciuti con la tua voce, poi sono tutti ragazzi, anche tu starai bene su qualcuno…” Insomma, per accontentarlo feci un provino su Steve Sanders. Al che lui mi rispose che piuttosto avrei dovuto provare su Jason Priestley (Brandon). Mi schernii, dicendo che non c’entravo assolutamente niente con l’attore, ma lui insistette che facessi una prova… Alla fine mandai un provino fatto con scarsa convinzione, sicuro che non sarebbe andato bene. Ma Franceschelli mi rispose entusiasta che ero perfetto. Abbiamo quasi discusso, perché lui insisteva e a me sembrava poco corretto come direttore fare anche il protagonista..

Beverly Hills 90210

Ma alla fine aveva ragione lui… Abbiamo fatto quasi 300 puntate, quindi è stato un gran bel lavoro. Sono stati anni magnifici anche perché c’erano tutti attori bravissimi: Francesco Prando, Giorgia Lepore, Lorena, mia sorella Francesca Guadagno, Oreste Baldini, Giorgio Borghetti, poi negli anni sono entrate tante altre persone. E a volte si lavorava ancora insieme in sala di doppiaggio (solo nelle ultime stagioni si iniziò a lavorare a colonne separate), quindi c’era di che divertirsi.

A un certo punto però dovetti cedere la direzione del doppiaggio. Il carico di lavoro era troppo. Così iniziai a seguire solo le vicende di Brandon, col quale, metaforicamente parlando, mi facevo parecchi siparietti. Perché sai lui molto bacchettone e moralista, anche se poi nella vita pare sia tutt’altro, ma insomma, io in sala gli facevo delle battutine quando il suo lato più perfettino veniva fuori… E pensare che ora doppio Jason Priestley anche in Private eyes, quindi il nostro è decisamente un rapporto a lungo termine.

Marco Guadagno

In tutto ciò quella che all’epoca era mia moglie, Lorena Bertini, doppiava Kelly. E la nostra segreteria telefonica (ancora c’erano anche le pagine bianche con i numeri di tutti) scoppiava di messaggi. Una sera toccammo il record con 120 messaggi, per lo più gente che voleva parlare con Brandon. Qualche volta mi è capitato di rispondere e dopo qualche minuto il mio interlocutore mi chiedeva puntualmente di passargli Jason Priestley. Poi a un certo punto le ragazze hanno cominciato ad odiare Kelly per come si comportava nella serie, quindi trovavamo in segreteria messaggi di insulti per Lorena… È stato lì che abbiamo capito che avremmo dovuto secretare il numero di casa!

Comunque Beverly Hills 90210 è stato un caposaldo degli anni Novanta. E anche se poi nacquero altre serie (penso a Melrose Place soprattutto) BH 90210 fu indimenticabile per tanti ragazzi. Quindi non vediamo l’ora di ricominciare!»