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Primi effetti collaterali delle feste in arrivo: nel catalogo Netflix è arrivato Holiday Secrets / Segreti nel tempo, nella versione italiana curata da 3Cycle. Riunitasi per festeggiare il Natale, una famiglia torna al passato esplorando le intime complessità della propria storia.

Ne parliamo con Barbara Castracane (che presta la voce a una delle protagoniste, Eva) una che questo mestiere ce l’ha nel sangue, che avverte: «Il doppiaggio è un lavoro che si impara fino a che non muori, ogni giorno puoi imparare qualcosa, anche dall’ultimo arrivato. Per farlo serve soprattutto di essere il più possibile onesti con sé stessi e capire se si hanno delle buone capacità recitative, un’ottima dizione, e se si è in grado di superare il fatto tecnico della recitazione da fermi, del sincrono, eccetera. Non è facile: non basta una bella voce. Bisogna essere degli attori con delle qualità in più. Tante volte un attore se buca lo schermo perché ha gli occhi verdi e le proporzioni giuste, magari anche se non è un genio nella recitazione può funzionare. Ci sono personaggi famosissimi che appartengono a questa categoria. Al doppiaggio questo non è possibile: devi essere un signor attore, devi essere capace di recitare nel modo in cui un altro ha già recitato, facendo in modo che io spettatore non me ne accorga. Il doppiaggio è un lavoro nell’ombra, funziona bene quando lo spettatore non si accorge che c’è.

Io lo faccio con una grandissima passione, con grande trasporto e non mi risparmio mai, do tutto quello che so fare, tutto quello che ho imparato. Non lo so fare in altro modo. Ogni prodotto a cui ho lavorato è diverso, ma mi sono piaciuti tutti i personaggi che ho fatto. Ce ne sono alcuni che mi hanno fatto soffrire di più, alcuni che magari mi hanno fatto divertire, altri di cui non condividevo le istanze e quindi ho fatto fatica a doppiarli perché dovevo escludere il mio giudizio. Insomma, ogni volta è una storia a sé. Però qualunque cosa faccio me la faccio piacere, perché non c’è un altro modo di farlo questo lavoro.  Anche perché sennò non potresti resistere: 9 ore, chiusi dentro una sala, attaccati ad altri che probabilmente nella vita reale neanche saluteresti, perché non è che nella vita reale poi ci vogliamo tutti bene. Diciamo che è soprattutto così perché poi negli anni ci si affeziona, ho anche delle amicizie nel doppiaggio, però c’è anche tanta gente che non sopporto, ma gli devo stare vicino e magari gli devo pure dire ti amo. Quindi se non ti piace diventa stressante.

Grey’s Anatomy, Closer, Mr. Robot: mi sono affezionata moltissimo a tutti i personaggi con cui sono stata tanto tempo insieme. Poi parliamo di serie che sono pietre miliari per me e quindi seguo le vicende dei miei personaggi, sia professionali che amorose. Per esempio c’è un film che mi ha divertito moltissimo, in cui ho doppiato Fanny Ardant (Chic, n.d.r.): lei è una stilista un po’ snob, un po’ stronzetta, che non sopporta la gente e a un certo punto dice a un suo collaboratore: “La prego mi compri un’isola. Deserta”: ho pregato mi dessero quella parte perché già dal copione la adoravo. Una delle più belle battute che abbia mai recitato!»