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Il cinema, come diversi altri settori, dal turismo alla ristorazione, è stato uno dei più colpiti dall’emergenza sanitaria.

Fra festival cancellati o totalmente ripensati, come Cannes e Venezia, e uscite cinematografiche rimandate (come sanno i tanti in trepidante attesa di Peter Rabbit 2, I Minions 2 e Black Widow, solo per citare i più eclatanti casi di uscire posticipate), tra le molte serie in streaming rilasciate “azzoppate” del doppiaggio (visto che anche tutti gli studi come il nostro sono rimasti chiusi a lungo) e le lavorazioni stoppate più o meno in tutto il mondo, si stima che l’intero comparto abbia perso circa 10 miliardi di dollari.

Ma adesso finalmente una buona notizia: è del 5 giugno l’aggiornamento che proviene da Hollywood, dove il governatore dello stato della California, Gavin Newsom, ha annunciato che potranno riprendere le riprese. Già a partire dal 12 giugno infatti, l’industria dei sogni più potente del mondo ha potuto ricominciare a mettersi in moto, anche se naturalmente con regole del tutto nuove rispetto al passato.

La ripartenza, ha sottolineato Newsom in un comunicato riportato dal magazine Hollywood Reporter, «Sarà soggetta all’approvazione degli agenti di sanità pubblica della contea operanti all’interno delle giurisdizioni a seguito della revisione dei dati epidemiologici locali, del tasso di positività ai test epidemiologici e in base alla preparazione locale per quanto riguarda l’assistenza sanitaria a eventuale supporto di un’ondata di nuova vulnerabilità, mediante ricerca e analisi dei contatti. Per ridurre il rischio di trasmissione le produzioni, il cast, i membri dell’equipaggio e altri lavoratori del settore dovranno attenersi ai protocolli di sicurezza concordati, che possono essere ulteriormente inaspriti dagli agenti di sanità pubblica della contea.»

Le linee guida, stilate in un documento redatto dalla Industry-Wide Labor-Management Safety Committee Task Force — i cui membri includono AMPTP, SAG-AFTRA, the Directors Guild, IATSE e Teamsters, sono state presentate a Newsom, al Governatore di New York Andrew Cuomo e ad altri governatori statali di tutti gli Stati Uniti. Il documento di 22 pagine raccomanda di seguire diverse regole per riavviare la produzione minimizzando il rischio di diffusione di COVID-19 – dando una rilettura efficace della produzione cinematografica nell’era post coronavirus.

Contatti limitati, orari scaglionati nelle mense, porte automatiche e attori sottoposti al tampone con regolarità: questo il protocollo a cui dovranno attenersi le prime lavorazioni che riprenderanno. Da Matrix 4 a Mission Impossibile 7, per cui Tom Cruise tornerà a Venezia a settembre, tante le produzioni in attesa di ricominciare, anche qui in Italia. Dove intanto (il 27 maggio) è stato siglato un protocollo sanitario per la ripresa in sicurezza delle produzioni cinematografiche e audiovisive (firmatari sono ANAC, Anica, Apa, Ape, Lara ed altre associazioni di settore, insieme agli organismi sindacali di categoria).