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È un’edizione atipica, ma non per questo meno spettacolare, la quindicesima della Festa del Cinema di Roma. Tante infatti le frecce che la direzione del festival ha messo al proprio arco.

Ecco perché ci siamo permessi di fare una piccola selezione, con una breve carrellata di titoli scelti per noi da Marco Guadagno, che in questa festa sarà coinvolto anche in qualità di ospite di CineCampus Atelier, ciclo di incontri che la Roma Lazio Film Commission dedica alle professioni del cinema. L’appuntamento con lui sarà domenica 18 ottobre alle 11.00 in streaming su http://www.lazioinnova.it/news/streaming.

Vediamo dunque i titoli imperdibili.

Iniziamo dal cineasta francese François Ozon, protagonista anche di un Incontro Ravvicinato durante il quale presenterà il suo nuovo lungometraggio, Eté ‘85. Il film, che schiera fra i suoi interpreti anche la nostra Valeria Bruni Tedeschi, è ambientato, come recita il titolo, nel corso dell’estate del 1985. Per Alexis è l’estate dei suoi sedici anni mentre si trova in vacanza in una cittadina balneare sulle coste della Normandia. Salvata dall’annegamento grazie a un atto eroico del diciottenne David, Alexis crede di aver appena incontrato l’amico che ha sempre sognato di avere. Ma questo sogno realizzato riuscirà a durare più di un’estate?

Tocca poi a un altro pezzo da novanta, il danese Thomas Vinterberg, ospite anche lui della Festa per partecipare a un Incontro Ravvicinato con il pubblico durante il quale presenterà il suo ultimo film, Druk (Another Round). La pellicola racconta la storia di Martin (Mads Mikkelsen) affascinato da un’intrigante teoria secondo la quale nasciamo con una piccola quantità di alcol nel sangue e una moderata ubriachezza spalancherebbe le nostre menti al mondo che ci circonda, riducendo i nostri problemi e aumentando la creatività. Incoraggiato da questa teoria, Martin insieme a tre suoi amici, tutti demotivati insegnanti delle scuole superiori, intraprende un esperimento mirato a mantenere un livello costante di alcol nel sangue per tutta la giornata lavorativa. Inizialmente i risultati sono positivi e il piccolo progetto si trasforma in un vero studio accademico. Prima che l’esperimento porti però a conseguenze inattese.

Abbiamo imparato ad apprezzare il cinema denso del regista inglese Steve McQueen, già premio Oscar per 12 anni schiavo, e siamo pronti a scommettere che non ci deluderà nemmeno stavolta. Alla Festa McQueen porta Small Axe, ciclo di cinque film incentrati su storie della comunità caraibica di Londra ambientate tra 1969 e 1982, e accomunate dal tema della lotta al razzismo. Il titolo della serie (lo stesso di un brano di Bob Marley) evoca un proverbio giamaicano sulla forza del dissenso: “se voi siete il grande albero, noi siamo la piccola ascia”.

Infine grande attesa per il film di chiusura del festival, Cosa sarà di Francesco Bruni, con protagonista Kim Rossi Stuart. L’attore dà il volto a Bruno Salvati, la cui vita è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a metter su il prossimo progetto. Sua moglie, da cui si è separato di recente, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i suoi due figli Bruno non è il padre che vorrebbe essere. Un giorno Bruno scopre di avere la leucemia. Dovrà affidarsi a un’ematologa competente e tenace per trovare un donatore di cellule staminali compatibile.