Su Netflix presta la voce a Noah Centineo, il perfetto fidanzato protagonista di The perfect date (online dal 12 aprile), la cui edizione italiana è stata curata da 3Cycle. Emanuele Ruzza sa bene cosa significa calarsi nei panni del principe azzurro: «Il mio è un lavoro divertentissimo, soprattutto quando capita che i protagonisti vengano “presi in giro” dalla storia, come in C’era una volta il principe Azzurro, film d’animazione dove il principe è un ragazzo sbadato e viziato, “condannato” a sedurre chiunque incontri sulla sua strada: risate assicurate!
Ma anche la lavorazione di The perfect date è stata molto divertente. Era la mia prima volta con Domitilla D’Amico in direzione, ricordo che all’inizio ero molto teso e che per ogni turno impostavamo un orario di ricreazione, dove tra un caffè, quattro chiacchiere e una storia su Instagram scaricavo la tensione e ritrovavo la concentrazione necessaria per fare del mio meglio.
Anche se temo che anche stavolta, come in genere mi capita quando mi riguardo nei prodotti in cui ho lavorato, troverò qualcosa “rimproverarmi”. Per me riascoltarmi, anche a distanza di anni, è sempre un’occasione di studio importantissima. Anche perché per fare questo lavoro, oltre al talento, alla passione e alla determinazione, bisogna puntare all’eccellenza, anzi oltre.
Perché il doppiaggio è un artificio, un servizio, un’eccellenza del genio e dell’artigianato, talvolta industria, frutto del lavoro di migliaia di tecnici e professionisti di altissimo livello, che non hanno alcuna pretesa di sostituirsi al talento degli interpreti originali di un’opera. Insomma, il doppiaggio è e sarà sempre “opera altra” un’imitazione dell’originale, superlativa o mediocre che sia.
Per quanto mi riguarda mi piacerebbe indossare i panni di James Bond: ho adorato ogni suo interprete, ogni suo film, ogni suo doppiatore, sin da quando ero bambino. Spero tanto che la saga continui e che prima o poi possa doppiare uno 007 anch’io.»