Dal 2 al 5 luglio 2019 a Riccione si svolge la nona edizione di Ciné, le giornate di cinema per addetti ai lavori destinate alla presentazione dei listini di prodotti cinematografici di prossima distribuzione in Italia.
Nel momento in cui scriviamo Marco e Carlotta Guadagno insieme a Laura Ciafaloni stanno andando alla scoperta delle novità in arrivo dalle grandi case di distribuzione, dalla Warner alla Universal, cogliendo l’occasione anche per fare una scorpacciata di buon cinema.
Tra le proiezioni previste quella in versione originale di Kursk, film distribuito da Videa (in arrivo da noi a fine anno) sulla tragedia dell’omonimo sottomarino russo, e poi Spider-man: Far from home che esce proprio a ridosso delle Ciné.
Ma saranno presentati anche grandi successi internazionali che hanno già sbancato nei botteghini oltre mare: Chi l’ha scritto? Il mistero di Henri Pick, brillante commedia con Fabrice Luchini e Camille Cottin che ha spopolato in patria e The rider, il film premiato a Cannes miglior film per la National Society of Film Critics 2019, storia di un cowboy che vuole tornare in sella dopo un brutto incidente, e scelto da Wanted per la riapertura della stagione cinematografica. E poi la commedia romantica presentata da 01 Distribution, Non succede… Ma se succede diretta da Jonathan Levine con protagonisti Seth Rogen e Charlize Theron. Se siete curiosi il resto lo trovate qui.
Dopo la notizia su Ciné, un’altra buona notizia: quella che riguarda l’adattamento italiano di Neon Genesis Evangelion, una storia che secondo noi testimonia profondamente l’importanza del doppiaggio e l’attenzione di Netflix sui prodotti del suo catalogo. Se non sapete di cosa parliamo leggete qui.
Non avendo visto il prodotto non possiamo giudicare, ma a nostro avviso questa faccenda dimostra la grande attenzione di Netflix alle istanze dei fan sugli adattamenti in lingua. Il prodotto doppiato è spesso nell’occhio del mirino e crediamo che episodi come questo ci aiutino a riflettere sull’importanza della qualità in tutte le fasi di lavorazione. Insomma questa è, a tutti gli effetti, una vittoria per l’audiovisivo.
Come sottolinea Fabrizio Mazzotta, il direttore del doppiaggio, nell’intervista a La Stampa ripresa da Dagospia «L’obiettivo ultimo è avvicinare il pubblico ad un’opera. E non allontanarlo. L’adattatore, la sua cifra stilistica, non si possono sovrapporre all’opera. Non si devono riconoscere. L’adattatore deve nascondersi. Deve fare un servizio per lo spettatore. Se capire diventa una cosa complicata, fallisce nel suo compito. Se vuoi la fedeltà assoluta, metti l’originale. E va benissimo».
Il risultato del gran polverone? Nel suo articolo per il Corriere della Sera, la giornalista Marina Pierri riporta il commento di Netflix sull’accaduto: «Così Netflix, oggi, si scusa dell’accaduto con un post: «Ci avete fatto capire il vero significato di “STATO DI FURIA”. Quel pochitto che possiamo fare è dirvi che ci dispiace e che il doppiaggio ed i sottotitoli della versione italiana di Neon Genesis Evangelion saranno presto sistemati (e, nel mentre, abbiamo rimosso il doppiaggio)».
Come dicevamo: una storia a lieto fine, come dovrebbero essere sempre le storie legate al nostro primo amore, il cinema!