«Posso solo dire che in Avengers: Infinity War i personaggi di Thor e Hulk recitano un po’ più in stile situation comedy, piuttosto che utilizzando i consueti toni da film d’azione, il che rende molte scene parecchio divertenti».
Non si sbottona Massimiliano Manfredi, reduce dall’edizione dei record di Torino Comics (chiusa con 56.000 visitatori) a cui ha partecipato per il tour promozionale del film in uscita nelle sale il 25 aprile.
A lui abbiamo chiesto di raccontarci come è diventato il doppiatore di uno dei protagonisti del film, Chris Hemsworth, che interpreta proprio il supereroe mitologico Thor.
«Sono diventato la voce di Thor per puro caso. Io sono il direttore artistico di tutta la saga di Star Trek per quello che riguarda la versione cinematografica. Nel primo Star Trek, il papà di Kirk era interpretato da Chris Hemsworth, che nel film aveva una decina di battute. Una parte comunque complicata perché lui si trova sull’Enterprise che sta per essere devastata ed è sul punto di esplodere, è solo al comando dell’astronave e deve salvare tutti. Quindi era una scena che richiedeva un certo pathos. Avrei dovuto chiamare un collega abituato a recitare su ruoli particolarmente drammatici e chiedergli il favore di lavorare per poche battute…Per non disturbare nessuno, lo feci io! La parte era talmente piccola che pensai sarebbe stato uno dei tanti attori di passaggio, che fanno un film e con quello iniziano e finiscono. Invece ha preso piede e fatto carriera ed è diventato la star che è ora. Comunque, quando si trattò di cercare dei doppiatori per gli Avengers, dall’America richiesero le voci che già lo avevano doppiato. Perciò mi presentai al provino. E lo vinsi.»