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In Mr. Iglesias, su Netflix dal 21 giugno (in edizione italiana firmata 3Cycle), presta la voce al protagonista, il comico Gabriel Iglesias. Il che per Nanni Baldini non è una novità, visto che la sua voce è quella ufficiale di Adam Goldberg, ma anche di Stewie Griffin e di Ciuchino in Shrek. Abbiamo chiesto al doppiatore i suoi trucchi del mestiere e abbiamo scoperto che:

«Di trucchi ne ho molti ma, ovviamente, se te li confidassi poi dovrei ucciderti… Posso dirti soltanto che cerco di seguire l’attore che sto doppiando in ogni suo movimento, in ogni suo fiato, in ogni intenzione. Molti asseriscono che per catturare l’anima di un attore devi seguire i suoi occhi: io ne seguo i respiri. Per me funziona. Lo scopo, qualunque sia il trucco usato per raggiungerlo, è uno solo: il doppiaggio deve essere “invisibile” agli occhi dello spettatore, restituendogli l’opera nella sua integrità drammaturgica e semantica. Il che è un po’ una supercazzola per dire che se il doppiaggio è fatto bene non ti accorgi che il film è doppiato, e questo si ottiene anche grazie a un perfetto compromesso tra la mera traduzione e il sync labiale.

Nel caso di prodotti comici come Mr. Iglesias, nel doppiaggio è richiesto poi qualcosa in più: se non si presta la giusta attenzione durante il doppiaggio, è molto facile rovinare un buon prodotto, quindi i ruoli brillanti hanno bisogno di un impegno particolare dal punto di vista tecnico, oltre alla padronanza dei famosi “tempi comici. Ma questi sono solo strumenti che permettono di dare sfogo all’estro, alla comicità intrinseca che un attore possiede e che, nel caso del doppiaggio, deve restituire all’attore originale rispettando le intenzioni della regia. Certo, va da sé che se la serie originale non fosse divertente il doppiaggio potrebbe fare ben poco per renderla tale. E comunque nel caso di Mr. Iglesias mi preme sottolineare che la serie è sì molto divertente, ma oltre alla comicità si affrontano temi importanti: si parla molto spesso di integrazione fra etnie diverse (tantissime sono le battute fatte sulla politica adottata da Trump contro i messicani) e non mancano mai approfondimenti sui piccoli drammi adolescenziali che i giovani protagonisti della serie incontrano nelle varie puntate.»