Complice una stagione mai così ricca di personaggi femminili ben scritti, Selvaggia Quattrini ci confessa che lavorare è sempre più divertente. Per esempio in occasione di Fleabag II (la cui edizione italiana è curata da 3Cycle), in cui l’attrice doppia Claire, la sorella della protagonista.

Selvaggia Quattrini
«Mi sono trovata meravigliosamente a lavorare con Lorena Bertini (la direttrice del doppiaggio), perché questa è una serie scritta da una donna. E si sente. E sono felice che sia stata una donna intelligente come Lorena a dirigerla. Abbiamo riso tantissimo in sala, soprattutto per un episodio che accade nella seconda stagione, ma non posso spoilerare. E abbiamo lavorato molto su questo loro essere così inglesi, così trattenute, personaggi da cui non trapela mai nulla, ma che in realtà dentro hanno un mondo. Io sono un po’ più latina, quindi ho dovuto asciugare la mia natura, perciò è stato molto stimolante.

Fleabag e sua sorella Claire
Anche se non sempre si è così fortunati! Dal momento che quando si doppia si cerca di rifare il più possibile quello che ha fatto qualcun altro, se chi doppi non è bravo, è difficile. Lavorare su un brutto prodotto è più stancante perché richiede un’attenzione maggiore, devi stare attento a non ripetere gli errori dell’attore originale, richiede più controllo, anche di testa. Mentre quando fai un lavoro e ti puoi affidare a quello che ha fatto qualcun altro, e quello che dici è ben scritto, puoi lavorare più sulla recitazione, sulla pancia e sui sentimenti, ci sono meno errori in cui puoi incappare. Insomma, diciamolo: non tutti gli attori americani sono bravi e a volte capita di dover migliorare un prodotto in sala!
Il doppiaggio resta comunque un lavoro bellissimo, che ti dà la possibilità di fare tante cose diverse nella stessa giornata. Quindi richiede molta concentrazione: nel momento in cui lo fai ti assorbe completamente, diventa un’oasi. Prendi la macchina, scendi e in cinque minuti devi diventare qualcun altro.»